Residenze Sociali a Milano - MAB ARQUITECTURA


Il tema del Social Housing mette in evidenza l'annoso problema dei quartieri di residenza pubblica che, a partire dal periodo delle grandi espansioni urbane motivate dai notevoli flussi migratori, hanno caratterizzato la superficie delle metropoli di tutto il mondo occidentale. Il fallimento degli interventi storici, che hanno generato un degrado fisico e sociale, costituisce la base di riflessione per reinterpretare il modello, generando soluzioni che non solo si "reggano" quali isole di buon abitare, ma che costituiscano anche un volano per rigenerare situazioni compromesse.
Il caso di via Gallerate a Milano si colloca in tale ambito, proprio per la ricerca di riqualificazione di un'area altamente edificata. L'intervento interessa un lotto lungo e stretto di 36.000mq, con andamento prevalente est-ovest, ubicato sul lato sud del quartiere Gallarese, delimitato da un'arteria viabilistica a traffico intenso. Le condizioni al contorno hanno dettato le scelte importanti del progetto: la posizione degli edifici in corrispondenza di coni di apertura del Gallaratese a fianco, la pianificazione di una collina verde e l'andamento del parco che delimita l'abitato e lo "difende" dall'intorno rumoroso. Il progetto del gruppo MAB arquitectura è risultato vincitore per uno dei lotti previsti dal concorso Social Housing, bandito dal Comune di Milano nel 2005 con l'intento di definire interventi innovativi di edilizia pubblica e rigenerazione sociale. Attualmente è occupato oltre l'80% delle abitazioni e sono in fase di assegnazione degli spazi commerciali.



Il progetto è caratterizzato non solo dai blocchi residenziali, ma anche da spazi aperti e dal mix di attività, perchè come affermato dagli autori, "il concetto di abitare non si estingue nella superficie minima dell'appartamento, ma si estende negli spazi comunitari, agli spazi aperti, alle zone ludiche del parco e ai servizi sociali", destinati a tre fasce significative: bambini, giovani ed anziani. Tutti i parcheggi sono collocati in un livello interrato che occupa una superficie complessiva di 9000mq. L'intervento, focalizzato su una delle più importanti questioni che riguardano la città, la relazione tra vita sociale, dimensione pubblica e comunità di vicinato, si caratterizza per un concetto di co-abitazione tra residenze e spazio pubblico dove gli abitanti possono vivere in un ambiente pedonalizzato ben supportato da infrastrutture, commercio e servizi pubblici. Questi ultimi sono aperti anche ai quartieri esistenti e lavoreranno come connettore sociale tra vecchia e nuova comunità. Il tracciato ordinatore è generato in relazione alla volontà di creare una sequenza di spazi pubblici, un continuum di blocchi edilizi, spazio verde, aree di sosta attrezzate, servizi, percorsi pedonali e ciclabili. Come sottolineato dagli autori, " un percorso pedonale est-ovest organizza l'insieme realizzando le fasce di verde a nord e sud. A sud, il parco è dotato di aree attrezzate distinte per uso e qualità dei materiali e si configura come una estensione della via Appennini, diventando così spazio pubblico per l'intero quartiere Gallaratese".



I blocchi residenziale sono allineati lungo il percorso pedonale interno e intercettano il declivio verde in modo che il parco divenga parte del paesaggio. La loro altezza variabile si accorda con le condizioni al contorno: bassa lungo i percorsi pedonali e alta, 10 piani, sul lato sud, di fronte al quartiere del preesistente. La densità costruttiva consente di lasciare importante distanza tra gli edifici, collocati in modo da non risultare contrapposti a quelli esistenti a sud, lungo via Appennini. Sono così definiti quattro blocchi articolati in modo da creare piazze sulle quali affacciano i servizi comuni.
Anche il verde segue una gerarchia e logica distributiva in relazione all'ambiente e al contesto: il fronte nord del parco, la collina verde, è più irregolare, con alberi alti, mentre sul lato sud, verso il quartiere esistente, gli spazi diventano più urbani, con isole di alberi posti secondo una distribuzione geometrica.
Il problema acustico e di inquinamento prodotto dal traffico della via Gallarate è risolto con la creazione di un sistema inclinato di aperture e chiusure che consentono sia collegamenti visivi con il paesaggio circostante sia isolamento acustico.

SEQUENZE ARMONICHE

La tipologia degli edifici è pensata come una sequenza, senza soluzione di continuità, di costruzione in linea di 3 piani e a torre di 8 e 10 piani con distribuzione verticale concentrata e brevi ballatoi per gli alloggi più piccoli.
Gli appartamenti sono stati progettati in risposta alle esigenze espresse dalla committenza, con tagli variabili per differente nuclei familiari: da un minimo di circa 50mq ad un massimo di 100mq, per 2-3-4-6 utenti. La distribuzione è caratterizzata da costanti e variabili che consentono di ottimizzare le soluzioni, con i vani cucina e servizi igienici definiti in base a un numero limitato di tipi, camere doppie e singole, soggiorni che evidenziano una buona riflessione sull'uso degli spazi, sottolineata anche da una gestione flessibile della cucina, che può essere integrata o separata mediante ante scorrevoli.
Ogni alloggio ha affacci contrapposti secondo un orientamento est-ovest e d'angolo per agevolare la ventilazione naturale, spazi esterni schermabili per garantire la vivibilità in ragione degli orientamenti e della condizione stagionale, la riduzione delle superfici destinate ai percorsi e disimpegni, per favorire una buona vivibilità e gestione degli spazi.
Il rigore con il quale é stato impostato il progetto planimetrico, con moduli che si ripetono, ma si alternano nella sovrapposizione verticale, garantisce che la composizione dei prospetti non risulti omogenea nè banale. I serramenti minimi negli spazi destinati ai servizi e alle zone notte si alternano con le ampie vetrate dei soggiorni che affacciano sulle logge, ben segnalando la funzione diurna degli spazi.

http://www.edilio.it/media/edilio/news/pdf/SocialHousingMI-Ark.pdf


Papini