Rue Royale Architectes_1+1=1_Lione_2012

CITTA’: Lione (Francia)

CLIENTE: Scic Habitat Rhône-Alpes & Rhône Saône Habitat

FUNZIONE: Social Housing

SUPERFICIE: 5166 mq

ANNO: 2012

PROGETTISTI: Rue Royale Architectes




L’edificio 1+1=1 appartiene ad una nuova generazione di programma edilizio. Situato nell’alto profilo del quartiere “La Confluence” a Lione, unisce forti ambizioni architettoniche, sociali e ambientali basandosi sull’obiettivo di un mix sociale. Si sviluppo con la forma di un edificio ad angolo, senza concedere nulla e senza essere aggressivo, è unico in quanto combina armoniosamente due programmi, rispettivamente  con una parte in affitto e una di proprietà, avevo due committenze: SCIC Habitat Rhône-Alpes and Rhône Saône Habitat.


L’angolo retto, una forte figura urbana.
L’edificio a forma di L, una figura urbana radicale. Con due programmi di edilizia abitativa e due committenti, l’idea di base era quella di creare un unico edificio a forma di L in grado di generare una forte figura architettonica e urbana. Gli architetti hanno progettato un angolo retto composto da due blocchi che rispondono tra di loro in una composizione complessiva. Due principi che sono indispensabili per il successo di questo concept: l’utilizzo di due materiali completamente diversi per evitare di creare un sistema massiccio e pesante, soprattutto per non dare all’angolo nessun trattamento specifico, in modo che la sua forza rimanga intatta. Queste volumetrie, più semplici del primo blocco “ABC” che segna il confine nord della ZAC (area di sviluppo misto) forniscono la forma compatta necessaria per avere un alta efficienza energetica e l’uso parsimonioso delle risorse necessarie.




Il gioco dei materiali. 
Questa logica del piano e del volume è esaltata dalla scelta di due materiali che dialogano tra loro. I materiali creano un contrasto che permette ad ogni proprietario di identificare il proprio edificio. Come spesso accade con i suoi progetti, il gruppo Rue Royale gioca con i materiali e i loro effetti, in una sottile composizione e con una tecnologia raffinata, a volte arrivando ad utilizzarli in modo non convenzionale. La facciata nord, che corrisponde alla parte occupata dai proprietari delle abitazioni sovvenzionate dall’RSH, utilizza pannelli in fibra di cemento assemblati con un ingegnoso pattern che cambia. Il taglio dei pannelli è stato ottimizzato per creare uno schema ritmico che varia da est a ovest. Le finestre e i pannelli seguono una composizione molto stretta e verticale nell’angolo est, per poi iniziare con un movimento più irregolare e flessibile, per quanto riguarda l’angolo ovest. Cornici prefabbricate in metallo, che sporgono di 10 cm fuori dal piano di facciata, aumentano questo effetto creando delle ombre. Pellicole colorate applicate sulle finestre generano un secondo ritmo più dinamico. Logge riparate sono fornite sulla facciata sud. Le colonne strutturali in cemento che li sostengono sono posizionate leggermente fuori linea tra loro, per evitare un disegno massiccio. Le lamiere micro-forate dei parapetti creano una maggior interferenza nello schema, agendo come filtri visivi ed evitando l’invasione indesiderata da altri materiali e proteggendo la privacy dei balconi. Ad ovest, il materiale della facciata nord gira l’angolo, formando una L, che incornicia una pelle esterna di legno. Il legno offre un materiale che cambia, più grezzo e naturale, costruito secondo i modelli di tavole di rivestimento, creando trasparenze che si oppongono all’aspetto scultoreo della facciata nord. 





L’ingresso e la circolazione, due caratteristiche specifiche dei condomini. 
Per obbedire all’equilibrio tra programma e concept, le case occupate dai proprietari degli appartamenti dell’RHS si trovano sul Cours Bayard, con tre appartamenti su ogni piano, con balconi a sud e a ovest. Con questa disposizione, le abitazioni affittate dalla committenza SCIC Habitat hanno invece un fronte sia ad est che ad ovest, con una vista del tramonto e una sulla collina Fourvière. Lo spazio a servizio è volutamente grande, per fornire un distacco tra la strada e le abitazioni, in modo da garantire una discreta privacy. Creando legami sociali, si evita il noioso corridoio e si utilizza la “Corte” come riferimento architettonico. Quattro appartamenti per ogni piano sono serviti da passerelle e balconi di accesso disposti intorno ad un elemento centrale vuoto, protetto da un pannello vetrato sul tetto. Le scale non chiuse corrono lungo la facciata che è semi-aperta verso l’esterno, con un rapporto di 50% e 50% tra pieni e vuoti, in una composizione irregolare basata sulle proporzioni delle finestre. La scelta del colore blu turchese, in questo grande vuoto centrale lo differenzia e lo rende identificabile. L’enfasi posta su questo spazio condiviso per le case in affitto è un trova il solito trattamento posto sull’ingresso nella parte delle abitazioni di proprietà dell’RSH. L’ingresso è incassato, senza una visibile monumentalità, ed è colorato di un vivace fucsia. Un insieme di barre di sicurezza isola visivamente i servizi delle sale impianti. 





Social Housing.
L’edilizia sociale è un tema in continua esplorazione per lo studio d’architettura Rue Royale. La maggiorparte dei lavori dello studio si occupano di strutture di assistenza sociale e abitazioni agevolate. Nella loro esperienza, hanno basato i loro lavori sulla costruzione di social housing tenendo conto di prezzo e qualità degli spazi. Un tema in continua sperimentazione, essendo uno dei più complicati esercizi nell’architettura. Il complesso 1+1=1 risponde ad alcune delle regole dello Studio con rigore e generosità: in primo luogo la separazione tra zona giorno e zona notte in appartamenti con una o più camere da letto e nella zona giorno, l’apertura dell’ingresso, cucina e il soggiorno. Gli appartamenti hanno due aspetti e balconi confortevoli. Per quanto possibile l’illuminazione naturale è richiesta in tutte le stanze. La disposizione delle camere è determinata secondo i principi della bioclimatica. La cucina, i bagni, i locali di servizio e la zone notte sono posizionati a nord nei grandi appartamenti del programma RSH, lasciando il salotto, considerato come il principale spazio abitabile, con i balconi. Nel programma SCIC, molte delle cucine ricevono la luce naturale dal vuoto centrale e sono rivolte verso esso, in modo che le camere e i salotti siano posizionati sulla facciata con i balconi. L’ingresso, la cucina e il salotto sono aperti con l’obiettivo di espandersi. Ogni area è percepita come delimitata preservando la percezione del volume complessivo. Una sezione del muro nasconde gli apparecchi elettrodomestici.






Sviluppo Sostenibile.
Per soddisfare i requisiti di prestazione ambientale, gli architetti, hanno lavorato in collaborazione con lo studio d’ingegneria ambientale Etamine, basandosi su semplici e rigorosi principi. In primo luogo, si è scelto di progettare un edificio molto compatto, che riducesse significativamente le dispersioni di calore e i costi. L’approccio bioclimatico ottimizza gli alcuni aspetti, come il comfort estivo, fornendo la ventilazione naturale. Il doppio isolamento interno ed esterno crea prestazioni di isolamento ottimali. Dal punto di vista degli specifici impianti tecnici, si può citare l’installazione di 90 mq di pannelli solari sul tetto per riscaldare l’acqua dei sanitari. Il riscaldamento degli ambiente è fornito da un sistema di flusso bidirezionale con il preriscaldamento dell’aria tramite caldaia a gas che può essere utilizzata come caldaia di emergenza per riscaldare anche l’acqua. Considerando le basse esigenze di riscaldamento, sono stati installati piccoli radiatori elettrici supplementari per sopperire al freddo durante i periodi di basse temperature.


http://www.archilovers.com/projects/119802/1-1-1.html
http://it.archello.com/en/project/111
http://www.rueroyalearchitectes.com/fiches:projets:1_1_1

Filippo Bonini