MDW Architecture, Savonnerie Heymans, Bruxelles, 2012

Riccardo Zucco #LABAA2019 


    
    Costruito su un'ex area industriale, un tempo sede della fabbrica di sapone della città, Savonnerie        Heymans è il nuovo progetto di social housing elaborato dallo studio MDW Architecture nel              centro di Bruxelles.

   
   Il complesso, il quale ricopre una superficie di 6500 mq, si presenta come una sorta di mini                 villaggio indipendente: composto da 42 alloggi, la struttura raggruppa una serie variegata di                 tipologie abitative, includendo monolocali, appartamenti di diverso taglio, loft, maisonettes e               casette bifamiliari. Grazie a questa offerta tanto diversificata, Savonnerie Heymans riesce a servire     una fascia molto ampia di utenti.

   Per il progetto, gli architetti dell'MDW hanno voluto mantenere gli elementi architettonici storici         appartenenti al precedente sito industriale: questi, a partire dal camino di 40 metri di altezza                 utilizzata come parte della struttura di ventilazione del garage sottostante , sono stati recuperati,           messi a norma ed incorporati nella nuova struttura


    Secondo i principi del Social Housing, il complesso include una serie di spazi e attività in                    condivisione, realizzati anche allo scopo di favorire l'interazione tra gli inquilini. Oltre ad una sala      per le riunioni di condominio, Savonnerie Heymans possiede una ludoteca per i più piccoli,                un'area gioco all'aperto, spazi verdi condivisi ed una passeggiata che collega i vari blocchi del              mini villaggio.


  Altro fil rouge del progetto riguarda la sostenibilità e l'impatto ambientale: l'elemento delle verande    bioclimatiche chiuse da un vetro caratterizza l'intero edificio e consente non solo di mantenere la        privacy in ciascun appartamento, ma di ottenere una barriera termo-acustica notevole.
  Oltre alle logge bioclimatiche, la struttura disponde di un sistema comune di cogenerazione per il        riscaldamento, mentre l'acqua calda sanitaria viene direttamente riscaldata dagli oltre 60 mq di            pannelli solari installati sul tetto. Completano il progetto un sistema di raccolta e distribuzione delle    acqua piovane, con riutilizzo per i servizi igienici e di irrigazione, mentre per l'isolamento sono stati    selezionati materiali naturali e riciclabili, come fibre di canapa e sughero espanso.