120 Social Housing, Arquitecnica, Parla, Spagna, 2011



Architetti: Arquitecnica - Roberto Moreno Klemming, Peru Cañada Omagogeascoa
Località: Parla, Spagna
Collaboratori: Eduardo Cardero, Isabel Dominguez Segura, Miguel García Jaramago, Nuria Martín Alcaraz, Jose Ramón Espinosa Morán
Costruttore: Dragados (Gema Martín Martín)
Cliente: Ivima
Fotografie: Aitor Estevez Olaizola



Il progetto consiste nella creazione di 120 alloggi pubblici in locazione per i giovani e si trova in una nuova zona di espansione urbana nella città di Parla (Madrid).



L'obiettivo principale dell'edilizia residenziale pubblica è quello di assistere il maggior numero di esigenze di abitazioni possibili, dai materiali agli standard dimensionali determinati, considerando le risorse disponibili.






Le norme tecniche di progettazione e di qualità degli alloggi pubblici hanno direzionato le soluzioni progettuali, il numero di camere da letto, ecc ... Pertanto, risponde alle esigenze di alloggi a basso costo in affitto e dimensioni minime per i giovani.




La pianta del piano terra si presenta con una metratura minore rispetto alle sovrastanti, permettendo la permeabilità dell'edificio a livello pedonale.
Con questa distribuzione volumetrica si è ottenuto, inoltre, un rendimento ottimale del terreno in termini di numero di case e la loro qualità, e allo stesso tempo conforme alle tipologie preesistenti. 
L' edificio è ad altezze diverse con orientamento Nord-Sud.





Gli appartamenti sono stati progettati speculari tra loro, disposti in blocchi da 4 appartamenti serviti da un vano ascensore. Aventi un taglio da 45 mq ogni appartamento ha un doppio affaccio, uno dei quali su una corte interna, che permette una buona aerazione degli spazi interni, e da versatilità agli ambienti in base alle esigenze dei propri abitanti.
Il Piano terra libero permette permeabilità all’edificio, offrendo anche una tettoia che favorisce l’incontro delle persone, così riparate nelle calde estati tipiche della Spagna.



La serialità del progetto permette di  mantenere costi contenuti in fase di costruzione.
Il vano scala condiviso da 4 appartamenti a piano consente di limitare le spese per servizi ai propri abitanti, anche se non agli stessi livelli dei sistemi a ballatoio o a spina.



Il piano tipo presenta una tipologia di distribuzione in linea, in cui un unico vano ascensore serve 4 appartamenti.



L’appartamento tipo non presenta troppe innovazioni dal punto di vista distributivo; la composizione è classica e si presenta con un piccolo ingresso, segue il soggiorno con angolo cottura, due stanze, un corridoio e un bagno. Le camere sono predisposte per ospitare due letti ciascuna, potendo ospitare gruppi eterogenei come famiglie con figli, due giovani coppie non legate da rapporti di parentela, studenti universitari che co-abitano, giovani lavoratori. Cambiando destinazione d’uso ad una delle due camere, si può creare una zona studio o adibita al lavoro.
A piano terra la stecca si rarefà in 4 distinti blocchi con zone comuni con ruolo distributivo e un appartamento del medesimo taglio dei sovrastanti, sacrificato però dal problema dell’introspezione.


Il riparo dal sole all’interno degli appartamenti è garantito dalla predisposizione di frangisole a lame orizzontali scorrevoli in facciata.



Per garantire luminosità al corridoio viene progettata una parete in vetrocemento che affaccia sulla corte interna, che, data la sue dimensioni ridotte, non incontra irraggiamento solare diretto. Pur consentendo l’illuminazione naturale del corridoio la presenza di una parete in vetrocemento può creare la problematica, nei climi temperati, legata alla formazione di condensa superficiale nei mesi invernali.




Elettra Vasarri


Sitografia: 

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