In linea con l’orientamento danese di rinnovare gli insediamenti residenziali degli anni Sessanta invece di demolirli, il progetto per il Gyldenrispark nasce con l’obiettivo di ristrutturare e adattare alle esigenze contemporanee un complesso residenziale del 1965 e l’ampia area pubblica da esso delimitata.
Il progetto agisce su due livelli: la ristrutturazione degli edifici esistenti, in modo da migliorare i rendimento energetico; l’articolazione e suddivisione dello spazio tra gli edifici abitativi in ambiti più piccoli e proporzionati, mediante la costruzione di due nuovi edifici e la riconversione di uno esistente, destinati a servizi pubblici. Il coinvolgimento degli abitanti nel processo di ristrutturazione - come applicazione dei principi di sostenibilità sociale oltre che ambientale (ridurre emissioni di CO2 e la necessità di riscaldamento/raffrescamento, integrazione con il contesto urbano, ecc) - ha, inoltre, aumentato il senso di appartenenza e responsabilità della comunità locale, contribuendo alla riuscita dell’intervento.
Il masterplan per la rigenerazione si sviluppa a partire dagli elementi qualitativi dell’insediamento, quali l’altezza e l’orientamento degli edifici e lo schema degli alloggi. L’intervento sull’esistente si basa essenzialmente sul ridisegno dei prospetti (con definizione di uno spessore -loggia) e sulla ristrutturazione della copertura per raggiungere gli standard attuali di isolamento termico e risparmio energetico, oltre che sul rifacimento del rivestimento in pannelli di cemento di colore bianco (come da progetto originario) per rafforzare l’identità estetica locale. I 450 appartamenti sono, inoltre, rinnovati e trasformati in alloggi appetibili per la società contemporanea.
La casa di cura (con 81 appartamenti, sala per la fisioterapia e una caffetteria) e l’asilo di nuova costruzione sono pensati come luoghi di attività che possano aumentare l’interazione sociale tra i residenti e gli utenti locali. Gli edifici - a due piani, rivestiti in legno e con il tetto verde - presentano un architettura razionale e moderna che contrasta quella preesistente in quanto a colori e materiali. In particolare, l’asilo è un edificio “passivo” che combina materiali ecologici, tetto verde, alti livelli di isolamento e d una struttura ermetica, una tipologia costruttivi che riduce i consumi energetici di circa il 75% rispetto a quella tradizionale. Giardini privati al piano terreno e parcheggi a raso ai margini del lotto completano l’intervento.planimetria generale del progetto
schema del riuso e nuova costruzione nel progetto
vista esterna dell'asilo
vista del cortile interno dell'asilo
sezione della casa di riposo e dell'asilo
vista frontale dell'asilo
particolare sul materiale ripristinato delle abitazioni
sezione dell'asilo
particolare costruttivo delgli infissi dell'asilo
vista esterna delle abitazioni
sezione dei volumi delle abitazioni
vista a volo d'uccello del progetto terminato
vista esterna dei prospetti riqualificati delle abitazioni
vista del lato nord delle abitazioni
vista interna degli appartamenti
Riferimenti:
- Mariateresa Aprile, housing sociale, edilstampa srl, 2013
Autori del post:
- Stefano Ciolli, Massimo Mariani, Amedeo Mazzoni
- Mariateresa Aprile, housing sociale, edilstampa srl, 2013
Autori del post:
- Stefano Ciolli, Massimo Mariani, Amedeo Mazzoni