Arch: FORA + BETH HUGHENS
Architettura: João Moura Fagulha, João Prates Ruivo, Raquel Maria Oliveira, Beth Hughes.
Luogo: Ballerup, Danimarca
Consulente di sostenibilità: TU+A - Raúl Moura
Ingegneri strutturali e ambientali: Quadrante Engenharia e Consultoria SA - João Costa, João Sousa.
Render: Panoptikon - Tudor Vasiliu.
Cliente: Nordic Innovation.
FORA e Beth Hughes con Raul Moura e Tudor Vasiliu sono stati selezionati come uno tra i gruppi finalisti per la seconda fase della competizione Danese nella Nordic Built Challenge – una gara di design aperta e multidisciplinare per la rigenerazione di cinque edifici, situati uno in ogni Nordic country. La loro proposta si rivolge alla Ellebo Housing Estate a Ballerup in Danimarca. La tenuta è stata costruita nel 1963 ed è connessa a quattro edifici per un totale di 20.000m2, includendo il contesto e le aree verdi circostanti. La loro sfida era quella di rigenerare un edificio esistente e un’area esterna ad esso adiacente e 5000m2 di abitazioni aggiuntive.
Edifici preesistenti |
Edifici riqualificati |
Questa riqualificazione presenta l’opportunità di ricongiungere questa frattura tra spazio privato e pubblico e reintroduce lo spazio comunitario come una qualità fondamentale del progetto.
L’intervento ambisce ad amplificare, accrescere e costruire le qualità dello schema esistente (riportato qui sotto).
La zona verde centrale, attraverso un processo di partecipazione, viene suddivisa in diversi giardini comuni grazie un programma studiato di divisione in piccoli lotti, ognuno con una funzione differente.
La rigenerazione dell’Ellebo housing estate ha portato la qualità degli insediamenti ad un livello superiore, conferendo un forte carattere collettivo a tutto il complesso e questo può essere visto sia come aspetto molto positivo ma anche come negativo, dal momento che a partire dai giardini d’inverno fino alle aree verdi, nessuno spazio è effettivamente privato.
masterplan 1:1000 |
stralcio di pianta 1:100 |
tipologie alloggi |
Una parte importante del progetto è legata allo studio delle condizioni climatiche del sito del progetto, per poter raggiungere il livello di sostenibilità richiesto dal contest. Studiando l'assetto degli edifici preesistenti, gli architetti hanno voluto migliorare la ventilazione interna dell'edificio; considerando l'esposizione delle pareti esterne al sole, hanno scelto di aggiungere un layer di brise soleil verticali applicati alle vetrate dei giardini d'inverno in modo da ottimizzare due aspetti:
Il primo è quello di minimizzare la perdita di calore durante le stagioni più fredde e controllare l'insolazione estiva. Il secondo è quello di fornire ogni appartamento di uno spazio esterno, un balcone calibrato a seconda della tipologia di alloggio (se simplex o duplex). La parete vetrata è autoportante e separa lo spazio semi privato da quello esterno, permettendo così di proteggere gli alloggi dalle piogge e dalle raffiche di vento, creando così una zona di buffering.
giardini d'inverno |