BIG_Transitlager_Basel (Switzerland)_2014-2016

Giacomo Montiani#LABAA2019


Transitlager
Basel, Switzerland, 2016
BIG - Bjarke Ingels Group



Il progetto si trova in un’area di Basilea attualmente in fase di evoluzione, il quartiere di Despreitz. E’ in corso una trasformazione basata sul masterplan sviluppato dallo studio Herzog & De Meuron nel 2003. Il quartiere, da polo industriale, sta passando a destinazione mista per imprese di servizi, abitanti, attività culturali e di svago, senza perdere però il legame con il mondo dell’industria e dell’artigianato. Inoltre, grazie al trasferimento nel quartiere della Scuola Universitaria di Arti Visive e Arti Applicate e del Museo delle Arti Elettroniche, Despreitz diverrà a breve uno dei principali poli culturali di Basilea.

Il “Transitlager” è il risultato della riqualificazione di un edificio magazzino a blocco lineare costruito negli anni 60', che si sviluppa su 4 piani, per una superficie totale di 18000 m2. Lo studio BIG ha progettato un'addizione di tre livelli in sopraelevazione sul blocco esistente, aggiungendo ulteriori 7000 m2. La nuova porzione edificata ha una sagoma totalmente diversa dalla planimetria sottostante: si compone di cinque blocchi (di uguali dimensioni) che, ruotati rispetto al fabbricato esistente, creano un andamento a zig-zag che determina rientranze e sporgenze dal perimetro inferiore. 



La rotazione genera, sulla copertura del terzo piano, una serie di cortili che combinano la tranquillità e la riservatezza tipica dei cortili interni tradizionali all’esposizione solare e alle viste panoramiche riservate ai piani superiori. 


I prospetti del sopralzo sono attraversati, senza soluzione di continuità, dallo sviluppo dei balconi, che, lungo la linea a zig-zag, alternano una profondità di circa 220 cm a una di soli 70 cm, dando luogo a un arretramento di tutte le pareti rispetto alla linea dei parapetti. La sezione rastremata delle travi portanti, nascoste da un piano inclinato, e il profilo triangolare dei divisori verticali tra gli alloggi danno un generale effetto di strombatura sulle facciate. La presenza dei terrazzi, che offrono tanto spazio vivibile all’esterno, e la mancanza di allineamento verticale tra i serramenti e i divisori, sono un’ulteriore differenza rispetto alla compattezza e alla ripetitività del volume inferiore scandito da fasce ininterrotte di parapetti in calcestruzzo e finestre a nastro. Il rivestimento è realizzato con pannelli in fibra di vetro, posizionati sia sulle superfici verticali che all’intradosso dei balconi: la grezza finitura delle pareti del magazzino sottostante (in pannelli prefabbricati in calcestruzzo) ben si differenzia da questa pelle traslucente che cambia colore al cambiare della luce solare. 





ANALISI DELLE FUNZIONI E CARATTERI DISTRIBUTIVI 






Per ciò che riguarda gli ambienti interni, analizzando la distribuzione ai vari piani dell'edificio si riscontra una forte varietà di delle destinazioni d'uso di questi. Procedendo con ordine, ai piani interrati si trovano spazi con funzioni di deposito, locale tecnico e parcheggi. Il piano terra dell'edificio, in dialogo diretto con la piazza esterna grazie alle ampie superfici vetrate che percorrono interamente le facciate esterne, ospita 8 locali a carattere commerciale/gastronomico, in particolare un bar/ristorante e un supermercato posti alle estremità della pianta; i rimanenti spazi sono dedicati al commercio. Il primo piano è interamente dedicato ad uffici, i cui ambienti sono separati da un numero limitato di partizioni e da pareti vetrate in che seguono la direzione longitudinale dell'edificio, in modo da poter sfruttare al meglio la luce naturale proveniente dalle aperture in facciata.
Il secondo ed il terzo piano sono a destinazione d'uso residenziale e atelier. Quattro tipologie abitative si ripetono con lo stesso ritmo nei due piani. Queste differiscono tra loro per la quantità e le dimensioni degli ambienti interni che offrono. La tipologia più interessante e innovativa è quella dei duplex, pensata principalmente per artisti: lo spazio di ingresso a queste unità infatti è un doppio volume adibito ad atelier che va ad integrare i canonici ambienti della zona giorno e notte. Questa tipologia abitativa è un interessante ibrido che permette agli inquilini di poter vivere all'interno della propria casa sia la dimensione privata che quella artistica/professionale. 
Gli atelier godono di una buona illuminazione naturale diffusa proveniente da delle aperture ricavate lungo la copertura del terzo piano grazie alla rotazione dei blocchi della sopraelevazione. 



PLANIMETRIA TIPO SECONDO E TERZO PIANO
TIPOLOGIA 1
TIPOLOGIA 2
TIPOLOGIA 3
TIPOLOGIA 4
TIPOLOGIA 5
TIPOLOGIA 6 - DUPLEX


I piani dal quinto al sesto, destinati unicamente a funzione residenziale presentano ben 10 tipologie architettoniche distribuite attorno a cinque blocchi scala centrali. Come al secondo e terzo piano la differenza tra queste sta nella quantità e grandezza degli spazi offerti. Un punto in comune è però la grande flessibilità degli spazi, per lo più open space che accolgono tutti gli spazi tipici della zona giorno in un unico ambiente.



PLANIMETRIA TIPO PIANI QUARTO - QUINTO - SESTO


TIPOLOGIA 1

TIPOLOGIA 2

TIPOLOGIA 3

TIPOLOGIA 4

TIPOLOGIA 5

TIPOLOGIA 6

TIPOLOGIA 7

TIPOLOGIA 8

TIPOLOGIA 9

TIPOLOGIA 10


La presenza di una grande varietà di tipologie abitative nei piani residenziali dell'edificio è un punto molto interessante all'interno del progetto, poiché permette di venire incontro alle esigenze abitative di possibili fruitori tra di loro eterogenei, gettando le basi per una possibile integrazione sociale. In tal senso sono decisive le corti esterne progettate lungo la copertura del terzo piano, pensate come spazi comuni per gli inquilini. Purtroppo ad oggi tali spazi non sono ancora accessibili e non risultano essere attrezzati a verde. Nel caso in cui la situazione restasse invariata si priverebbero gli inquilini dei piani superiori di un indubbio valore aggiunto.

VISTA STATO ATTUALE CORTI ESTERNE QUARTO PIANO

ANALISI STRUTTURALE
Il telaio portante del magazzino, costituito da colonne prefabbricate distribuite su una griglia di 9,1 m in direzione longitudinale e 7,5 m in direzione trasversale, non era sufficiente per resistere alle azioni sismiche da considerare a seguito della riqualificazione quindi sono stati inseriti cinque nuclei di irrigidimento in calcestruzzo armato. Le solette dei piani superiori sono state fresate non solo per inserire tali nuclei ma anche per ricavare appartamenti duplex e gli atelier/uffici a due piani.I solai della sopraelevazione hanno uno spessore pieno di 32 cm, composto da calcestruzzo e lamiera grecata su struttura in acciaio, eccetto che negli aggetti di 10,5 m dove sono costruiti con nervature composite acciaio - calcestruzzo di spessore 22 cm, in modo da ridurre al minimo il peso proprio. Per sostenere queste sporgenze, sono stati introdotti elementi diagonali che attraversano i tre piani della facciata fino alla punta inferiore dello sbalzo. Gli li elementi diagonali rimangono visibili negli appartamenti d’angolo.




  
LA RICERCA DELLA SOSTENIBILITA' NELLA SOPRAELEVAZIONE
L’idea di progetto è partita dal dato di fatto che una sopredificazione che avesse mantenuto la stessa larghezza delle piante sottostanti (quasi 30 m) avrebbe avuto una larghezza troppo elevata per ottenere un efficiente e soddisfacente layout interno destinato a residenze. Quindi il nuovo volume (di altezza 3 piani) è stato diviso in 5 parti di dimensioni uguali, con al centro di ognuna uno dei nuclei di controvento che funzionano anche come elementi verticali di collegamento. Le porzioni sono state ruotate attorno al loro centro, tutte dello stesso angolo (circa 45 gradi), aumentando significativamente la superficie delle facciate e di conseguenza la quantità di luce naturale che penetra all’interno degli appartamenti. I blocchi ruotati hanno comunque permesso di inserire elementi verticali portanti in corrispondenza con la maglia strutturale precedente: evitando complesse soluzioni tecniche per portare a terra le azioni verticali, è stato garantito un sensibile risparmio economico. I due blocchi alle estremità sono stati allungati verso l’esterno, come delle frecce, adattandosi alla peculiare planimetria del lotto. L’andamento risultante fa sì che tutte le unità residenziali abbiano più di un affaccio e nessuna sia direttamente o solamente rivolta a nord. Inoltre, la sagoma superiore consente di lasciare scoperte delle porzioni della copertura originaria che sono utilizzate sia per inserire dei lucernari (come già osservato nell'analisi della tipologia abitativa DUPLEX), per attrezzare una serie di tetti giardino con vista su Dreispitz. L’intera copertura è a verde, a tutto vantaggio della biodiversità e della gestione dell’acqua piovana.


I TERRAZZI
I balconi hanno una struttura in acciaio, con sbalzi che variano tra i 70 cm ed i 2,20 m. Al fine di ridurne la deformazione, sono state necessarie travi perimetrali, la maggior parte delle quali sono di calcestruzzo armato, eccetto che nella zona a sbalzo dove sono di acciaio. I parapetti sono tamponati con una rete flessibile di acciaio inossidabile e di conseguenza risultano praticamente trasparenti: lasciano entrare il massimo della luce possibile ed evitano di interrompere la visuale dei residenti verso l’esterno. I parapetti passano in continuità davanti ai divisori che separano le porzioni di terrazzo appartenenti a diversi alloggi, sviluppandosi quindi come un nastro orizzontale continuo lungo tutti i prospetti. I divisori hanno la stessa finitura delle chiusure verticali e dell’intradosso degli sbalzi: su una sottostruttura metallica sono stati posati profili di facciata in fibra di vetro, in doppio strato. Si tratta di un materiale composito composto da fibre di vetro inserite in una matrice traslucente che permette alla luce di filtrare attraverso lo spessore rivelando le fibre di rinforzo che, oltre ad avere una funzione strutturale, danno un caratteristico effetto estetico rigato. I pannelli forniscono un rivestimento di grande rigidezza pur con un peso ridotto e hanno una elevata resistenza agli agenti atmosferici. 



BIBLIOGRAFIA

N.Debora, Transitlager Basel, Switzerland BIG,  in "Arketipo. Architettura del fare", n. 129, gennaio-febbraio 2019, pp. 40-53

SITOGRAFIA

https://big.dk/#projects-tld
http://www.transitlager.ch/de.html
https://www.archdaily.com/179469/big-transforms-transitlager-in-switzerland
https://www.dezeen.com/2011/10/26/transitlager-by-big/