Social Housing, progetto di riqualificazione dei quartieri ATER di Pescara_Alessandra Alimonti, Vincenza De Vincenziis. Pescara



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                                                                                     Vista dall'alto_Render


Il progetto è incentrato sul tema dell’edilizia sociale e del recupero del patrimonio edilizio esistente. Tra le strategie di riqualificazione affronta, quella più sostenibile: costruire nel costruito, intervenendo su un patrimonio pubblico inadeguato e non rispondente alle nuove esigenze abitative, utilizzando gli edifici esistenti come risorsa per innescare progetti di riqualificazione urbana.
Il caso studio della città di Pescara viene affrontato attraverso l’analisi degli edifici esistenti e la proposta di una strategia che prevede diversi livelli di intervento, dalla semplice manutenzione alla riprogettazione dello spazio pubblico, dalla rigenerazione al riutilizzo e demolizione mirata, con l'obiettivo di redigere un “manuale intervento”, che unisce ad una serie di temi invarianti linee guida e soluzioni architettoniche e urbanistiche tenendo in considerazione il ciclo di vita degli utenti e delle abitazioni e le loro trasformazioni. Queste strategie sono destinate, in primo luogo, alla conoscenza della preesistenza, delle sue debolezze e potenzialità, al fine di definire il progetto di intervento, sperimentando il recupero di quelle aree strategiche per ubicazione, accessibilità e vicinanza alle infrastrutture, in grado di innescare effetti a catena di riqualificazione della città.


                                                                                Piazza

                                                             Vista d'insieme delle architetturei_Render


Salaino 10 - Antonio Citterio Patricia Viel and Partners s.r.l.- Milano, Tortona - 2010






                                                                        Ingresso

 

                                                                 Pianta Piano Terra
                                                                     

                                                                       Pianta alloggio

Solaino 10 è un edificio residenziale composto da otto piani fuori terra, piano attico e piano interrato. 
Il muro di cinta è costituito da setti in cemento in una tessitura che crea permeabilità visiva, ottenendo riflessi luminosi sul pavimento.
Il percorso verso l’androne d’ingresso è protetto da una pensilina a montanti metallici, la cui copertura diviene una terrazza. L’ingresso è molto essenziale rivestito con pareti rivestite in lamiera metallica e pannelli in legno, pavimentazione chiara, per riflettere la luminosità esterna. Sull’intera lunghezza dei lati maggiori del rettangolo di pianta corrono balconi-ballatoio a tutti i piani, equilibrando le condizioni abitative per ogni alloggio. Questo edificio si articola in una serie di patii e giardini pensili che ne trasformano i piani orizzontali in spazi percepiti come verdi mediante la realizzazione di vasche per alberi di piccola dimensione, e non come coperture; ai piani interrati ospita le cantine, l’autorimessa condominiale e i locali tecnici. Il prospetto su strada è trattato a cemento decorativo con una texture e una trama di bucature passanti che cita i motivi liberty. Il prospetto è completamente  ridisegnato da una facciata in doppia pelle che presenta sulla città una superficie discontinua di pannelli vetrati serigrafati bronzo dorato che proteggono le logge, un ballatoio continuo su tutto il perimetro dell’edificio e a tutti i piani e contengono una schermatura solare tessile presente su tutto il volume. Il dettaglio del ballatoio continuo accentua la composizione a strati del volume, lasciando molto leggibile il profilo metallico del marcapiano; il guscio esterno vetroso e tessile  protegge e nasconde il prospetto forato interno con gli importanti arretramenti delle logge.


                                                          Prospetto Ovest_Scala 1:400



                                                       Dettaglio foto_Prospetto Est

 
                                                           Dettaglio foto_Prospetto Est



 
                                                              Sezione XX_Scala 1:400


 
                                              Dettaglio Costruttivo_Parete a doppia pelle










Irene, KANVA, Montreal, Canada, 2012



                                                            La facciata durante le ore del giorno



Il progetto riguarda il recupero di una vecchia fabbrica (1938) il cui volume originario, composto da due piani, viene completato da una sopraelevazione di altri tre piani: la superficie del nuovo corpo è pensata come una pelle avvolgente. Gli spazi interni e la struttura sono mascherati da uno schermo continuo di pannelli microforati in alluminio, apribili in corrispondenza delle finestre e delle logge. Per il blocco superiore, l’intenzione è stata quella di creare l’impressione di un volume luminoso e apparentemente fluttuate sopra una base più pesante in maniera tale da creare un dialogo tra vecchio e nuovo, tradizione e contemporaneità, l’edificio ed il circostante. Le aperture della parte esistente definiscono in maniera netta il limite ed il confine tra dentro e fuori, mentre il confine diventa labile nel nuovo volume attraverso il gioco di trasparenze definito da tre diverse misure e spaziature di pannelli prefabbricati. L’abitante stesso può determinare la percezione del volume attraverso il movimento dei pannelli: chiusi danno l’impressione di un volume ermetico, chiuso, introverso riflettendo il cielo mentre aperti diventano interruzioni che alleggeriscono la volumetria.






 luce filtrata dal rivestimento in microforato all'interno delle logge



Dialogo tra la vecchia facciata e la soprelevazione


Distributivo interno


 Interni vano scala




 Prospetti e schema facciate


Pianta piano terra

 




 Sezione BB




sezione AA
Dettaglio infissi



 Schema facciata e flussi aria




Fonti:
http://www.theplan.it/J/index.php?option=com_content&view=article&id=4986%3Airene&Itemid=240&lang=it
http://www.archdaily.com/331086/irene-kanva/























Park Hill - Hawkins\Brown and Studio Egret West - Sheffield, Gran Bretagna, 2011


Park Hill
Pianta del sito

Prima e dopo gli interventi di riqualificazione
A Sheffield, il recupero dell’insediamento d’edilizia sociale sul rilievo di Park Hill, la collina che sovrasta la citta`, ha costituito una sfida di notevole rilievo.
Il complesso di edifici, terminato nel 1961, faceva parte dei programmi di edilizia sociale tipici in Gran Bretagna negli anni seguenti la seconda guerra mondiale. Dal punto di vista architettonico il termine di riferimento era l’Unitè d’Habitation di Le Corbusier. Park Hill è però dilatato in differenti blocchi collegati, delineando un assetto planimetrico per linee spezzate che consentono di inglobare grandi porzioni di verde nel disegno urbano.
Il degrado delle condizioni abitative e strutturali di Park Hill nel corso del tempo determinarono il declino dell’insediamento fino all’abbandono negli anni 80.
Nel XXI secolo grazie l’azione congiunta di più enti si decide di iniziare i lavori per la riqualificazione strutturale-architettonica e paesaggistica di Park Hill. L’intervento in questa fase viene concentrato, per l’oggettiva complessita`, su un primo gruppo di tre blocchi, nell’affaccio verso la ferrovia. Gli edifici vengono svuotati e risanati dal punto di vista strutturale. Gli aspetti architettonici del progetto di riqualificazione puntano a mantenere le qualita` intrinseche dell’originario Park Hill, dall’accurato studio della ventilazione naturale alla predisposizione di impianti centralizzati per il riscaldamento, dalla disponibilita` di balconi interni al filo di facciata per ogni cellula abitativa all’orientamento ottimizzato per le zone giorno e notte. Il progetto si ingegna ad aggiungere elementi di modernizzazione per una “riqualificazione di qualità”: la sostituzione delle partizioni sui prospetti in laterizio a vista con colorati e rilucenti pannelli in alluminio anodizzato; la sostituzione dei massicci parapetti in cemento ai balconi con piu` snelle configurazioni; la maggior superficie vetrata concessa alle unita` sui prospetti a est e nord per permettere maggior luminosita` alle zone notte; l’introduzione di ascensori esterni e di un corpo scala a spirale rivestito in acciaio a finitura lucida; l’apertura di finestre lungo i percorsi comuni di distribuzione, per un miglior controllo sociale.

Prospetto tipo
Pianta appartamenti duplex, piano ingresso


Pianta appartamenti duplex I


Pianta appartamenti duplex II

Sezione appartamenti duplex
Vista blocchi da un corridoio sospeso
Vista interna zona notte
Vista interna soggiorno

Vista interna soggiorno-balcone

Vano scale


http://www.archdaily.com/174968/park-hill-hawkins-brown-with-studio-egret-west
http://www.dezeen.com/2014/09/10/brutalist-buildings-park-hill-jack-lynn-ivor-smith/

Social Housing - DPMM architetti associati San Benedetto del Tronto, Italia, 2008



Il progetto, relativo ad un edificio a ballatoio per studenti ed anziani, è l'occasione per riflettere non solo sulle potenzialità di un tipo edilizio - raramente riscontrabile nella realtà locale - ma anche per verificare la fattibilità di forme nuove di convivenza: tra studenti ed anziani, appunto, tra nuovo edificio e contesto, tra architettura ed energia, tra costruito e "natura", anche attraverso l'analisi, prima, e la valorizzazione, dopo, degli elementi urbani presenti nel quartiere PEEP SS. Annunziata quali la strada, l'isolato, le morfologie edilizie, gli spazi aperti tra gli edifici. Un progetto "sperimentale" dunque, non solo per quanto concerne il tipo edilizio e l'alloggio “modello” (in ragione del programma e delle auspicabili forme di interazione tra studenti ed anziani) ma anche, per quanto riguarda l'inserimento del nuovo edificio nel quartiere, il risparmio energetico e l'accessibilità delle persone diversamente abili.

I temi e gli obiettivi 

Se la contestualizzazione del progetto è stata sviluppata, in parte sull’interpretazione dei caratteri urbani evidenziati dall’analisi della situazione esistente, in parte sulla base del progetto urbanistico, i temi e gli obiettivi da perseguire sono stati definiti sulla base della domanda di edilizia residenziale pubblica e del carattere “sperimentale” dell’intervento: la tipologia edilizia, l’alloggio “modello”, l’interazione tra studenti ed anziani, la sostenibilità del progetto, principalmente in termini di risparmio energetico e di apporti solari passivi e/o attivi infine, l’accessibilità delle persone diversamente abili.

In sintesi:
- il tipo edilizio;
- l’alloggio “modello” per studenti ed anziani;
- l’interazione tra i fruitori degli alloggi;
- il risparmio energetico;
- l’accessibilità delle persone diversamente abili.

La strategia progettuale
La strategia progettuale è espressa dal concept del progetto, sinteticamente espresso negli elaborati grafici allegati, e più specificatamente da una modello 3D che evidenzia il modo in cui i volumi dei servizi (i muri attrezzati) vengono “infilati”, come cassetti, ai vari livelli dell’edificio (TAV. 1).
Gli schemi strutturali evidenziano, invece, le parti costituenti dell’edificio (il ballatoio, i collegamenti verticali ed i servizi, le residenze per gli anziani e quelle per gli studenti), i muri attrezzati ovvero i “servizi secchi” ed i “servizi umidi” infine, il modo in cui gli alloggi vengono aggregati ed il modo in cui tra un muro attrezzato e l’altro si definiscono gli spazi serviti di ciascun alloggio, per il giorno e per la notte.

 Il tipo edilizio e l’alloggio “modello”
Le piante dell’edificio definiscono il tipo edilizio, un edifico a ballatoio con gli alloggi disposti normalmente ad esso aggregati in due corpi di fabbrica rettangolari (le residenze per anziani) ed i in tre corpi di forma pressoché quadrata. Gli alloggi per anziani privilegiano l’affaccio – relazione in direzione nord – sud mentre gli alloggi per studenti, quello trasversale est – ovest.
L’edificio si sviluppa su tre piani posti su “pilotis” e comprende i volumi per i collegamenti verticali, posti in corrispondenza delle testate est ed ovest, ed un volume di servizio posto, invece, al centro dei due corpi rettangolari. (TAV. 1 e TAV. 2)
Coerentemente con i caratteri propri del tipo edilizio il progetto definisce l’organizzazione dell’alloggio “modello” sia per quanto riguarda le residenze per anziani sia per quanto riguarda le residenze per studenti (TAV. 3).

 L’alloggio per anziani
Per quanto concerne le residenze per anziani l’alloggio si organizza sulla base di due muri attrezzati posti trasversalmente al ballatoio di distribuzione: uno contiene i servizi “secchi” dell’alloggio (l’ingresso, il guardaroba, la parete attrezzata, il box armadio), uno, invece, contiene i servizi “umidi” dell’alloggio (la raccolta differenziata, la cucina, l’antibagno – lavanderia, il bagno). Tra i muri attrezzati, con affaccio a sud ed a nord, si trovano gli spazi serviti dell’alloggio, gli spazi giorno (pranzo e soggiorno) e gli spazi notte (la camera da letto.
In particolare, nella TAV. 3, oltre che evidenziare le caratteristiche che rendono gli alloggi accessibili anche a persone diversamente abili (Legge n. 13/89) si riportano le piante tipo e le dimensioni. La superficie utile netta dell’alloggio per anziani è pari a mq. 56,00 .
Alle caratteristiche organizzative e dimensionali dello spazio si affiancano, inoltre, due esempi dei diversi casi possibili, che evidenziano la flessibilità d’uso dell’alloggio. Il caso di un alloggio per due persone con assistenza ed il caso dell’alloggio per due persone con spazio lavoro.

 L’alloggio per studenti
Per quanto concerne l’alloggio per studenti il progetto individua due diversi tipi: uno singolo, ed uno doppio. Nel caso dell’alloggio singolo (binato in quanto aggregato simmetricamente ad un altro alloggio uguale) si distinguono: i muri attrezzati “umidi” della cucine e del bagno ed il muro attrezzato “secco” che contiene l’armadio ed il letto. Gli spazi serviti, per il giorno e per lo studio, posti tra i muri attrezzati, si affacciano verso est oppure verso ovest.
Nel caso dell’alloggio doppio, invece, si prevede la presenza di due studenti per ciascun alloggio. L’organizzazione degli spazi di servizio e degli spazi serviti ricalca pressoché quella dell’alloggio singolo (destinato ad un solo studente) con l’aggiunta, però, di un più ampio spazio per il soggiorno, di due logge che mediano l’affaccio trasversale, verso est e verso ovest, e di una stanza guardaroba.
L’organizzazione e le dimensioni dei due diversi tipi di alloggio previsti dal progetto sono riportate, in particolare, nelle piante quotate della TAV. 3.
Per quanto riguarda il dimensionamento degli alloggi, oltre che le norme relative all’accessibilità per le persone diversamente abili (L. n. 13/89) si è fatto riferimento all’ex DM 118/01 – Standard minimi dimensionali e quantitativi e linee guida relative ai parametri tecnici ed economici concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari di cui alla legge 14 Novembre 2000 n. 338 (ex DM 118/01) - che stabilisce, in particolare, le tipologie di alloggi e residenze per studenti.



 
     


 


























fonte: http://www.archilovers.com/projects/18469/residenze-miste-per-studenti-ed-anziani.html#images