VIA CENNI SOCIAL HOUSING_STUDIO ASS._ROSSI PRODI

VIA CENNI SOCIAL HOUSING
GENNAIO.09.2013
SOCIAL HOUSING IN VIA CENNI, MILAN
ARCHITETTI: Studio Ass. Rossi_Prodi
LUOGO: Milano, ItaliIA




CLIENTE: Polaris Investment Italia SGR
AREA: 30.284 m²
AREA NETTA DEL LOTTO: 5.358 m²
COSTO: 18.950.000,00 euro
Il programma prevede, tra gli altri 124 alloggi sociali, spazi comuni per i servizi integrativi residenti, servizi locali ed urbani, pavimentazioni e area verde per i residenti e di un parco verde pubblico compresi i giochi per i bambini di tutte le età. Il progetto nasce dal concetto di comunità e come tale può essere sviluppata e consolidata in un contesto urbano monofunzionale. In particolare, il progetto si basa sull'idea di sviluppo misto, e sulla considerazione che per una varietà tipologica corrisponde una varietà sociale. Il valore dello spazio pubblico come un luogo dove è possibile costruire rapporti è alla base della proposta. Questo è uno spazio verde pubblico, una metafora per la sostenibilità, non solo un luogo di identificazione per la comunità che ci vive, ma anche una calamita per il resto della comunità.
                                                                                                                                                              SITO:rossiprodi.it
il complesso residenziale completato nei mesi scorsi in via Cenni, nel quadrante ovest di Milano – offre una risposta integrata e coerente alle più evolute istanze del social housing, proponendo abitazioni concepite attorno all’idea di comunità.Promosso e coordinato da Polaris Real Estate Sgr Spa con il sostegno del Fondo Housing Sociale, il progetto curato dallo studio Rossi-Prodi Associati e dalla società di ingegneria Tekne affronta tutti i principali temi dell’architettura residenziale: la rigenerazione dei margini della città, la dignità formale dell’abitazione sociale, l’integrazione con i servizi, l’innovazione tecnologica, il rispetto dell’ambiente sotto il duplice aspetto dei materiali e dell’energia, un modello gestionale innovativo.
«Volevamo disegnare un brano di città con tutti i suoi spazi, i suoi simboli e la sua vita. Abbiamo introdotto nel progetto i risultati delle nostre ricerche, una ricchezza spaziale complessa e dinamica, un’offerta di socialità ricca e variata, un risarcimento nei confronti dell’ambiente e la natura, fino alla materia – il legno – per una sostenibilità di lunga durata. Volevamo uno spazio domestico, amico dell’uomo» Fabrizio Rossi Prodi – Rossiprodi Associati
Il progetto si propone come elemento di caratterizzazione positiva rispetto al contesto, un’area semi-periferica densamente urbanizzata confinante con un’ampia zona verde, bisognosa non tanto di interventi di riqualificazione fisica quanto di spazi di aggregazione e dell’attivazione di reti sociali.
Elemento generatore del progetto è lo spazio aperto, concepito come luogo dello stare come dei flussi fra interno ed esterno, dall’immagine caratterizzata dalle candide facciate e dal trattamento coerente delle terrazze e delle logge, elementi di caratterizzazione plastica dei volumi quanto espressione della relazione tra dentro e fuori, tra la vita del privata e quella dell’intera comunità.
Nel disegno regolare e asciutto delle facciate sono riconoscibili i caratteri tipologici di partenza, desunti dalla tradizione costruttiva del sito, e le regole compositive di generazione e articolazione dei volumi, che mettono in relazione l’impianto a corte e il tema dell’incastellamento.
«La sfida più grande che abbiamo affrontato, anche come Direzione dei lavori, è stata senza dubbio l’uso del sistema strutturale in legno che, in questo progetto, trova impiego in quanto materiale costruttivo nobile, di pari valore prestazionale degli altri sistemi costruttivi». Michele D’Ambrosio – Tekne
Il complesso si compone di 123 alloggi (circa 8.550 metri quadrati di Slp complessiva), distribuiti in quattro corpi di fabbrica a torre, alti complessivamente nove piani, e nei volumi in linea situati al piede, alti due piani e accessibili da ballatoi, che delimitano una corte della forma irregolare attestata sull’antico complesso della Cascina Torrette di Trenno. La funzione residenziale è concepita in maniera flessibile e distribuita: gran parte degli appartamenti sono destinati a coppie e a gruppi familiari tradizionali, di diversa composizione, altri sono declinati secondo una varietà di categorie d’utenza tipicamente “fragili” come i diversamente abili, le mamme con bambini, i padri separati e i neomaggiorenni, la categoria preferenziale di questo intervento. Gli spazi residenziali sono affiancati da servizi a disposizione degli abitanti per diverse attività collettive e anche individuali: spazi polivalenti, living room con cucina, hobby room, ludoteca, lavanderia condominiale, ufficio del gestore sociale, eccetera.
«Il progetto sociale, architettonico e urbano sono tutti elementi che noi consideriamo fondamentali. Si tratta di un modello da replicare poiché rappresenta un’occasione di rigenerazione urbana, il nodo di un’ipotetica smart city, un hotspot sul quale convergono risorse ed opportunità per tutto il quartiere». Giordana Ferri – Fondazione Housing Sociale
La corte comune, caratterizzata da un attendo disegno del suolo, costituisce il naturale spazio di relazione sociale sul quale si affacciano case e servizi ed è in stretta relazione con le aree a parco pubblico che cingono l’intervento, collegandolo ai servizi d’ambito locale e urbano presenti al piede degli edifici e previsti nella ristrutturata cascina. Il piano interrato accoglie cantine, locali tecnici e stalli per auto, moto e biciclette.
Proprio il livello ipogeo costituisce l’unico elemento del complesso realizzato mediante una struttura portante di tipo  tradizionale, in calcestruzzo armato e muratura, mentre tutti i volumi fuori terra sono realizzati con il sistema strutturale in legno massiccio X-lam, utilizzato per la prima volta in Italia per realizzare edifici di nove piani d’altezza.
«Il gestore sociale accompagna gli inquilini che entrano nei nuovi appartamenti curando tutte le pratiche che permettono di entrare in casa con tranquillità. L’accompagnamento sociale è un servizio di ascolto e orientamento che serve per rendere più facile la vita degli inquilini». Maria Chiara Cela – Dar
Anche grazie alle opportunità tecnologiche connesse all’impiego del legno, Cenni di Cambiamento si distingue per l’approccio integrato al tema della sostenibilità ambientale e del comfort degli edifici residenziali: il progetto è rappresentativo dello stato dell’arte in materia e si pone quale punto di riferimento nel panorama nazionale dell’edilizia popolare.
La tecnologia X-lam, basata sulla prefabbricazione di pannelli massicci di legno incollato a strati incrociati, consente la realizzazione di strutture scatolari in legno dalle eccellenti prestazioni meccaniche. Rigidezza e robustezza strutturale sono ottenute dall’interazione fra pareti e solette, anche senza il ricorso a pilastri, mediante appositi sistemi di connessione. I carichi agenti sulla struttura risultano così uniformemente distribuiti sulle componenti verticali, indipendentemente dalla presenza di aperture anche di notevoli dimensioni.
Una costruzione in legno massiccio presenta una massa inferiore di circa il 70% rispetto a un edificio tradizionale. I pannelli X-lam, inoltre, svolgono una reciproca azione di controvento. Ne risulta una struttura meno sensibile in caso di sollecitazioni sismiche rispetto ai sistemi tradizionali in calcestruzzo armato. In caso di incendio il legno massiccio carbonizza molto lentamente, perciò la perdita della capacità portante avviene in modo regolare e progressivo e la struttura può resistere diverse ore prima del collasso, permettendo il salvataggio delle persone e facilitando l’intervento di spegnimento.  Nel caso di via Cenni è stato previsto un ulteriore grado di sicurezza, costituito da placcature con lastre ignifughe (R60).
I benefici per i destinatari di questo progetto  sono numerosi e toccano i settori più disparati: dal comfort, alla sicurezza sismica, dal risparmio economico a quello energetico, fino al rispetto dell’ambiente (il legno proviene dalle foreste certificate dell’Austria).
I fruitori finali di questo intervento sono principalmente i giovani, intesi sia come nuovi nuclei familiari che come single uscenti dalle famiglie d’origine. Il complesso dovrebbe facilitarli nell’acquisto della loro prima casa: gli appartamenti saranno posti in affitto a canone calmierato o con patto di futuro acquisto.
 Ma la grande novità del progetto di Via Cenni è la possibilità di seguire interattivamente lo stato di avanzamento dei lavori, strategia che coinvolge attivamente i cittadini nelle fasi di realizzazione del complesso edilizio, anticipando la formazione del forte senso di comunità, che caratterizzerà l’intervento. Il sito web del progetto Cenni di Cambiamento, è composto di varie sezioni: nella sezione “Progetto architettonico”, i progettisti spiegano le origini del progetto e le sue finalità, la sezione “Abitare” dà voce alle testimonianze di quanti hanno scelto di vivere in una casa costruita interamente in legno e spiega le implicazioni derivanti dall’abitare una casa di classe A. La sezione “Tecnologia Costruttiva” è dedicata alle modalità costruttive, tra tradizione ed innovazione, che utilizzano il legno, con un riferimento particolare ad una delle tecnologie più all’avanguardia nel settore edilizio, l’ X–Lam. Nella sezione “Il Cantiere” “si aprirà una vera e propria finestra sul cantiere, per seguire lo sviluppo dei lavori. Una webcam seguirà le diverse fasi di lavoro per dare il polso dell’avanzamento delle opere.”
Il social housing punta su tempi di realizzazione ridotti e budget low cost, sfornando edifici ad alte prestazioni energetiche ed accessibili a tutte le tasche. Nonostante questo, il mercato dell’edilizia sociale in Italia stenta a decollare: si parla di uno scarso 6% a fronte del 20% della media europea. La svolta a questo trend negativo potrebbe arrivare dalla modifica della legge n. 380/2001 (art. 52, comma 2). La norma, contenuta nel decreto Monti del 6 dicembre 2011, elimina l’obbligo di chiedere il nullaosta al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per le nuove costruzioni in legno che siano superiori ai quattro piani, una mossa che mira a velocizzare le complesse pratiche burocratiche tipiche del nostro paese.
                                                                                                                                            SITO: progettarearchitettura.it




























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