ALLFORD HALL MONAGHAN MORRIS_ADELAIDE WHARF_LONDRA_2007

ADELAIDE WHARF:

Destinazione d'uso: residenziale
Tipologia: nuova costruzione
Progetto architettonico: Allford Hall Monaghan Morris
Committente: First Base Ltd & English Partnerships
Progetto strutture: Adams Kara Taylor
Periodo di costruzione: aprile 2006 – ottobre2007
Superficie: 14.823 mq
Costo : £22 Milioni
Stato: Inghilterra
Città: Londra
Località: Hackeney
Numero delle residenze: 147 ( 73 alloggi a libero mercato, 33 affitto canone calmierato, 41 progetto Keyworker)
Gli alloggi: 52 bilocali da 45mq, 53 trilocali da75 mq, 34 quattro vani da 90 mq, 4 cinque vani da 100 mq. 
Premi: Building Magazine: Housing Project of the Year 2009, Civic Trust Award 2009, Civic Trust Special Award for Best Housing Project 2009, GLA London Planning Awards for Best New Place to Live 2009, Hackney Design Award 2009, CABE Building for Life 2008, Housing Design Award 2008, RIBA Award for Architecture 2008, RIBA National Award for Architecture 2008, World Architecture Festival: Highly Commended 2008.



L’intervento si inserisce nell’ambito di un programma di trasformazione e rinnovamento delle periferie industriali della città di Londra. La valorizzazione del parco e del canale sono stati tra gli elementi più importanti dell'intero progetto. Qui un tempo erano confinate le classi lavoratrici e ad oggi il nuovo l’obiettivo è quello di creare una rigenerazione urbana anche attraverso il mix sociale.


Complesso residenziale ad alte prestazioni e costi limitati è ottenuto dalla fusione tra la tecnologia modulare a secco con la costruzione di porzioni strutturali in opera; i fronti omogenei, caratterizzati per l'uso quasi industriale di legno e metallo, sono punteggiati da colorati balconi sospesi.

Il complesso londinese progettato da Allford Hall Monaghan Morris per il developer First Base dimostra l’efficacia dell’integrazione di aspetti funzionali e costruttivi per ottenere una “macchina per abitare” con alte prestazioni energetiche e costi limitati. L’obiettivo iniziale è stato raggiunto grazie, fra l'altro, all’uso dell’approccio modulare a secco, tipicamente usato negli edifici per uffici, opportunamente accoppiato alle parti strutturali realizzate in opera, senza rinunciare alla qualità architettonica e a un inserimento accurato nel contesto urbano.

Adelaide Wharf è un complesso abitativo che comprende: 73 appartamenti per il collocamento sul mercato, 33 appartamenti di edilizia sociale per l’operatore Family Mosaic e 41 appartamenti per key workers nel quadro della London-wide Initiative, che punta a mantenere nel cuore della città impiegati cruciali del settore pubblico (insegnanti, personale medico, vigili del fuoco, forze dell'ordine ecc.). Una delle prime decisioni progettuali è stata quella di concepire l’intero intervento senza distinzioni architettoniche, funzionali o prestazionali fra i tre gruppi di utenti, ottimizzando di conseguenza, il sistema costruttivo. Le facciate, punteggiate dai balconi sospesi e sostanzialmente omogenee su tutti i fronti, si caratterizzano per l’uso quasi industriale del legno e del metallo, in risposta a un contesto urbano piuttosto critico. L’area destinata all’intervento, precedentemente occupata da piccoli capannoni industriali, si trova, infatti, nel borough di Hackney e, in particolare, nel ward di Shoreditch , tradizionalmente abitato dalla classe operaia di Londra.



 I progettisti hanno risposto a questo contesto con la concentrazione di semplici volumi parallelepipedi lungo i confini dell’area disponibile: in questo modo, oltre a semplificare la successiva costruzione modulare, è stato possibile destinare la stecca affacciata sul canale agli appartamenti privati, riservando la vista sugli spazi verdi agli alloggi sociali.


Lato stradale


Facciate sulla corte interna


L’accesso al giardino comune avviene attraverso ampie aperture praticate nel piano terra, rivestito in mattoni per mediare le differenze di quota del terreno. 



Da qui, generosi spazi a doppia altezza conducono a nuclei di distribuzione verticale, da cui si diramano corridoi comuni, caratterizzati dalla presenza della luce naturale. Tutti gli appartamenti hanno l’affaccio singolo e l’accesso ad un corridoio centrale: sebbene questa tipologia non sia ottimale per la ventilazione naturale, è stata scelta per garantire un rapporto forma (Superficie/Volume) efficace per gli edifici, limitando così il costo dell’involucro rispetto alla superficie utile. 


Gli appartamenti sono concepiti per ridurre al minimo gli spazi di circolazione e concentrare gli ambienti serviti dagli impianti verso il corridoio centrale. La scelta di collocare salone, cucina e sala da pranzo in un unico ambiente aperto dà respiro anche agli appartamenti più piccoli: nel caso dei bilocali, anche la camera da letto può essere collegata allo spazio diurno per mezzo di una parete scorrevole (soluzione, invece, omessa negli alloggi sociali). Ogni appartamento è dotato di un ampio balcone, che funge da ampliamento dello spazio abitativo: con dimensioni che variano da 4 a 12 mq, sono a tutti gli effetti piccole stanze private all’ aperto. Rompendo la massa compatta degli edifici, essi connotano l’architettura e costituiscono, nelle parole degli architetti, un omaggio a uno degli elementi più iconici del Movimento Moderno.

Il sistema costruttivo a secco è sottilmente espresso in facciata: la dimensione dei moduli, definita da quella dei camion che li trasportano, si mimetizza nel rivestimento esterno in doghe sfalsate di legno di larice. Mentre il ritmo verticale del legno dona profondità e vibrazione alla facciata, le bande marcapiano di zinco unificano visivamente i volumi e rendono meno evidente la ripetizione delle cellule di involucro. 



La minimizzazione delle lavorazioni umide in cantiere ha permesso di ridurre di 6 mesi la durata dei lavori rispetto ad un'analoga costruzione tradizionale, con conseguenti vantaggi economici. Il complesso delle scelte morfologiche, distributive, strutturali e tecnologiche ha portato anche a un risparmio del 20% sui costi standard per un edificio di analoghe prestazioni ( il complesso è in attesa di certificazione "excellent" secondo lo standard BREEAM Ecohomes per l’accessibilità e l’efficienza grazie ai sistemi per il recupero delle acque meteoriche, ai sensori interni agli ambienti per il controllo dell’energia usata, etc.) , mostrando come oggi siano disponibili tecnologie costruttive adeguate per la realizzazione di interventi di social housing solidi, di alta qualità, e anche in grado di accogliere modifiche funzionali nel tempo.




Le parole chiave del progetto sono alta densità e sostenibilità energetica e ambientale e il lavoro dei progettisti è rivolto alla definizione delle relazioni tra spazi privati domestici e spazi collettivi pensando anche alla dotazione di spazi all’aperto. Hanno previsto, all’interno dell’abitazione, degli spazi per svolgere attività legate alla quotidianità domestica, ma anche alle relazioni sociali senza che questo vada a scapito degli ambienti privati. 


Immagini

Sito di progetto prima della riqualificazione.

Fase di demolizioni delle pre-esistenze

Fasi del cantiere

Fasi del cantiere

Fasi del cantiere

Fasi del cantiere

Vista dal canale


Uno degli ingressi

Vista dal balcone lato canale

Foto dell'interno

Foto dell'interno


Il progetto













Studi volumetrici : a sinistra il complesso progettato da AHMM;  a destra i volumi autorizzati originariamente