Il
complesso residenziale Le Logge nasce nell’ambito di una trasformazione con
cambio di destinazione d’uso di un’ex struttura turistico-ricettiva collocata
nella parte nord-ovest della città di Firenze, inserita all’interno di un
isolato del quartiere di Firenze Nova. Quest’ultimo è caratterizzato da grandi
edifici a destinazione residenziale e direzionale, non a caso infatti, il
parallelepipedo oggetto della ristrutturazione presenta ben otto piani fuori
terra, sette dei quali (dal primo al settimo) ospitano le nuove residenze di
piccolo e medio taglio. Ogni piano ospita venti alloggi tra monolocali,
bilocali e trilocali e l’organizzazione distributiva è rimasta a spina, con due
blocchi di collegamenti verticali che suddividono in tre parti la facciata
sud-ovest. Infatti, i duplex con terrazza al piano superiore che
caratterizzavano la dimensione longitudinale nord-est del volume prima
dell’intervento, sono stati trasformati in simplex che si estendono verso
l’esterno attraverso un sistema di logge.
Quest’ultime, presenti nella totalità
della lunghezza dei lati maggiori, sono costituite da una struttura in
profilati di acciaio, alla quale sono ancorati pannelli schermanti costituiti
da moduli quadrati di 18 cm in cotto smaltato di colore bianco e dal disegno
irregolare, creato dai progettisti in collaborazione con l’artista fiorentino
Franco Ionda. La profondità delle logge e gli stessi pannelli contribuiscono
notevolmente al miglioramento del comfort termico ed acustico e diminuiscono
l’introspezione dei palazzi confinanti. Lo schermo avanzato a montaggio
meccanico assemblato totalmente a secco, oltre a formare una continuità di
texture, rende i due fronti paralleli espressivi e dinamici grazie ad una
scansione alternata di elementi di diverse dimensioni (56/94/130 x 284 cm).
La
smaterializzazione del piano terra attraverso una vetrata continua che
individua spazi riservati ad attività commerciali, favorisce la relazione con
il tessuto circostante collaborando anch’esso ad una riqualificazione di scala
urbana.
MATERIA n.71 - settembre/dicembre 2011
www.archea.it
Lucrezia Pucci
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