Il progetto
di Housing Sociale nel cremasco presuppone un superamento del
tipico progetto residenziale periferico, proponendosi come un sistema unitario; inglobatore
di diverse funzioni per il quartiere e contenitore di soluzioni tecniche
all’avanguardia nel campo dell’efficienza energetica.
Il valore aggiunto dell’impianto
è anche quello di denunciarsi come un taglio netto nel tessuto
edificato circostante,
non tanto per le forme che hanno mantenuto un aspetto che non si discosta in
modo netto dalle architetture vicine, quanto per la morfologia dell’impianto
che prevede la creazione di spazi urbani differenti e dalle finalità sociali.
L’interesse che l’architetto, in accordo con i committenti, ha
cercato di mettere in risalto è stato proprio l’aspetto di differente socialità dei futuri inquilini:
i modi di vivere la casa sono stati completamente stravolti durante questi
ultimi anni, e forse muteranno ulteriormente negli anni a venire, si è quindi
cercato di soddisfare questa mutazione pensando spazi che “instaurassero
processi di identificazione ed appropriazione dell’utente con la propria
cellula abitativa”, come spiega l’architetto
Corrado Caruso.
L’impianto si compone di tre edifici affiancati, ai lati i due
blocchi residenziali e al centro l’asilo, posizionati sull’asse nord-sud, così
da poter sfruttare la luce del sole durante la giornata ed ottenere un ottimo
irraggiamento solare. L’aspetto
architettonico-compositivo non
esula dall’identificazione dell’aspetto
“verde”, ma lo integra al proprio interno, definendo
addirittura l’architettura dell’asilo; il tetto giardino sembra quindi legare le due anime
residenziali e diventare parte integrante del paesaggio. Lo stesso principio di
permeabilità e accessibilità si instaura all’interno dell’impianto
architettonico, “l’andamento
irregolare dei due fabbricati residenziali –
dice l’architetto Caruso – genera spazi aperti privati di
pertinenza e spazi aperti comuni in quota. Questo concetto
di dinamismo e flessibilità è fondamentale per ottenere la massima
caratterizzazione e personalizzazione degli spazi abitativi e rompere la tipica
monotonia e afasia dell’edilizia sociale corrente“.
L’aspetto energetico rappresenta un grande plusvalore
dell’impianto residenziale, che vanta una collocazione in classe A+ con il
modello di calcolo Cened in continuo, attestandosi in un range
di valori del fabbisogno energetico primario per il riscaldamento inferiore a 6,9
kWh/m2a.
Per raggiungere tali livelli di efficienza energetica, il
progetto ha richiesto un’attenta analisi di tutti gli aspetti termo fisici e l’eliminazione di tutti ponti termici in fase progettuale e soprattutto in
fase esecutiva.
La scelta degli impianti è ricaduta chiaramente su sistemi
tecnologici all’avanguardia sia per il riscaldamento/raffreddamento che per la
ventilazione interna, in modo da garantire un comfort interno ottimale e ridurre
l’inquinamento indoor.
Per quanto riguarda l’utilizzo e la posa in opera di materiali
altamente performanti, la scelta è caduta su murature perimetrali realizzate
con blocchi di 42 cm in calcestruzzo cellulare e infissi con tripli vetri basso
emissivi.
Per quanto riguarda la produzione di energia termica ed elettrica i
progettisti hanno predisposto un “sistema
ponderato di produzione energetica” che, con la combinazione di
impianti alimentati a gas metano e geotermici, renderà possibile la riduzione
del consumo di energia primaria.