L’intervento
riguarda la ristrutturazione e
l’ampliamento degli uffici degli ex Macelli, con la creazione di alloggi
per l’emergenza abitativa.
L’edificio, degli anni ‘60 è collocato in un contesto privo di specifiche connotazioni in una zona di frangia fra campagna e tessuto di capannoni prefabbricati.
L’edificio, degli anni ‘60 è collocato in un contesto privo di specifiche connotazioni in una zona di frangia fra campagna e tessuto di capannoni prefabbricati.
La
caratterizzazione complessiva è incentrata sul ruolo dell’addizione e la sua
riconoscibilità rispetto alla volumetria originaria.
La
destinazione di residenze a uso
temporaneo, destinata a fruitori in transito, ha comportato la scelta di
non connotare l’edificio secondo gli stilemi di una ipotetica casa ideale e
idealizzata, cercando un nuovo codice di riferimento universale che trova ragione
d’essere nel valore simbolico e didascalico di quella che, anche sotto il
profilo della scelta del colore, si
è voluto caratterizzare come infrastruttura pubblica, segnale urbano
capace di comunicare una nuova identità del luogo.
L’addizione volumetrica ha come terminale una loggia affacciata sulla campagna e vista dell’arco collinare e montuoso dell’Appennino.
Le cinque unità sono costituite da bilocali e trilocali e i nuovi volumi accessori sono inseriti in una posizione che agevola la distribuzione interna offrendo a tutte le unità immobiliari il doppio affaccio.
La soluzione progettuale utilizza per i nuovi volumi del piano terra un materiale non imitativo della pietra esistente ma ugualmente efficace per il mantenimento della distinzione rispetto al livello superiore ovvero pannelli in lamiera zincata, piena o, in corrispondenza delle aperture e delle U.t.a., a finitura microforata.
Al piano primo la superficie intonacata unifica, insieme alla linea della gronda della copertura, la sequenza delle volumetrie lasciando alle aperture a taglio verticale il compito di differenziare la cronologia delle opere.
L’addizione volumetrica ha come terminale una loggia affacciata sulla campagna e vista dell’arco collinare e montuoso dell’Appennino.
Le cinque unità sono costituite da bilocali e trilocali e i nuovi volumi accessori sono inseriti in una posizione che agevola la distribuzione interna offrendo a tutte le unità immobiliari il doppio affaccio.
La soluzione progettuale utilizza per i nuovi volumi del piano terra un materiale non imitativo della pietra esistente ma ugualmente efficace per il mantenimento della distinzione rispetto al livello superiore ovvero pannelli in lamiera zincata, piena o, in corrispondenza delle aperture e delle U.t.a., a finitura microforata.
Al piano primo la superficie intonacata unifica, insieme alla linea della gronda della copertura, la sequenza delle volumetrie lasciando alle aperture a taglio verticale il compito di differenziare la cronologia delle opere.