Architetti: Kauh Arquitectos - Francisco Alba Ortega, Francisco Gallardo Trujillo
Località: Conil de la Frontera, Cadiz, Spagna
Anno: 2013
Tipo di intervento: nuova costruzione
Tipologia: blocco lineare NS
Prondità: > 17 m
Collegamenti: Linea
Il progetto è denominato 20VPO (da “viviendas de proteccion oficial”,
edilizia residenziale pubblica in spagnolo), un complesso di venti residenze in linea situato in un lotto di 2752 mq progettato dagli Kauh Arquitectos a Conil de la Frontera, nella provincia
spagnola di Cadiz, inserito in una zona commerciale della città.
L’impostazione di questo progetto è caratteristica della maggior parte delle periferie delle città dell’Andalusia, risultato di un genere di pianificazione urbana utilizzata soprattutto durante il boom del settore edilizio spagnolo. Il complesso prende forma per inserirsi adeguatamente in un’area in cui si trovano diverse tipologie residenziali e spazi urbani. Per questo motivo, gli esterni si integrano perfettamente nel contesto cittadino, sia per quanto riguarda il linguaggio formale che l’uso dei materiali.
All'interno, però, le unità residenziali e il loro assemblaggio sono semplici e ripetitive. Il complesso è stato diviso su più livelli seguendo la pendenza della strada principale, cercando di mantenere le dimensioni quanto più simili alle abitazioni circostanti. Il piano superiore è stato ulteriormente frammentato per creare una diversa tipologia abitativa e per fornire un ritmo al prospetto longitudinale, il quale in futuro ospiterà una fermata degli autobus.
Lo stesso approccio è stato applicato anche alla composizione delle aperture sulle diverse facciate. Le loro dimensioni, proporzioni e quantità sono massimizzati, permettendo di avere due aperture con orientamento diverso in ogni salotto. La ripetizione e la variazione definiscono le caratteristiche compositive dell’edificio.
La composizione generale produce una serie di spazi intermedi, i quali fungono da potenziali luoghi di incontro: questi però risultano inefficienti in quanto sprovvisti di arredi comuni. I passaggi che ospitano le scale e gli ascensori sono semi-aperti e hanno una loro atmosfera e identità, prodotta dalle piccole perforazioni che punteggiano lo spazio di luce e dalle grandi aperture circolari, le quali caratterizzano le facciate interne dell’edificio.
In aggiunta, come fosse un’interpretazione del paesaggio urbano, sono stati definiti attentamente gli elementi della copertura. È stata sottolineata la loro presenza con un linguaggio nettamente diverso da quello dei volumi bianchi dello stesso edificio.
Sebbene si tratti di un intervento di social-housing, non sono stati previsti spazi di aggregazione con specifiche funzioni dunque l’intero edificio sembra più un classico complesso di residenze private.
L’edificio ha un
orientamento nord-est – sud-ovest, con ingresso posto nel lato nord-ovest. Da
un punto di vista del soleggiamento, le camere poste sulla facciata della
strada risultano penalizzate sia per quanto riguarda il rumore che per
l’illuminazione. Le camere poste sul retro, invece, sono le più privilegiate.
Le zone giorno risultano sempre ben illuminate poiché si trovano lungo i lati
corti dell’edificio, alla conclusione di un corridoio collegato all'ingresso
dell’abitazione. Lungo di esso si distribuiscono camere e servizi. La cucina
risulta annessa al soggiorno tramite un affaccio nel muro divisorio dei due
ambienti.
Il complesso si compone di
20 unità abitative, 16 delle quali quadrilocali da 80 mq e 4 trilocali da 70
mq. Escludendo gli spazi comuni, risultano abitabili 1560 mq. Si accede agli alloggi tramite un corpo scala o ascensore affacciati sulla corte interna, primo spazio comune che si incontra dopo l'ingresso sulla strada. I quadrilocali si
differenziano, oltre che per la camera in più, per due bagni per ogni unità
abitativa; nei trilocali è presente solo un servizio bagno. Essendo le
tipologie sostanzialmente uguali non è prevista una varietà che solitamente
contraddistingue l’alloggio sociale. Per di più gli alloggi risultano molto
grandi e destinati a famiglie numerose, quando nel social-housing si prevede
anche tipologie per diverse tipologie familiari.
Valentina Carulli
Sitografia: